Ad oltre dieci anni dall’inizio dell’aggressione del governo di Kiev alla popolazione civile del Donbass la nostra Associazione ricorda, oggi come ogni giorno, le migliaia di bambini che nella loro breve vita non hanno mai potuto vivere un solo giorno di pace.
La data non è occasionale, ricorda quando il 27 luglio del 2014 un improvviso bombardamento ucraino sulla città di Gorlovka dilaniò i corpi di una giovane mamma di 23 anni, Kristina, che teneva tra le braccia la figlioletta Kira di dieci mesi, mentre passeggiavano in un parco.
Ricordiamo tutti i bambini che dall’inizio del conflitto abbiamo aiutato a superare le tragedie ed i traumi portati loro dalle bombe ucraine e dagli “sponsor” di Kiev fra cui anche il governo italiano.
Vanja di Shachtersk che a 9 anni ha perso oltre al fratellino le gambe, un braccio e la vista; Polina di Gorlovka che ha avuto l’amputazione di una gamba e di un braccio; Ksjusha di Makeevka ferita gravemente agli occhi; Diana che ha visto a pochi metri da lei i genitori falciati da un drone ucraino; Vladislav per una bomba ucraina ha perso la mamma davanti ai suoi occhi prima di perderne uno a causa di quella stessa bomba …
Si potrebbe continuare per mesi a raccontare i crimini contro i bambini del Donbass.
Ricordiamo i 307 bambini morti a causa delle armi ucraine ed occidentali, gli oltre mille e cento feriti di cui oltre il 30 per cento rimasti disabili a vita. I bambini mutilati dalle mine “a petalo” o dalle bombe a grappolo vietate dalle Convenzioni internazionali.
A loro ricordo abbiamo deposto un mazzo di fiori al parco “Bambini di Beslan” di Rovereto perché la mente malvagia dell’Impero della Menzogna e del Sopruso che vent’anni fa individuò una scuola come obiettivo, che armò la mano che compì la strage dei Bambini della Scuola n. 1 della cittadina osseta, l’efferato crimine contro l’umanità intera, è la stessa che dal 2014 semina morte e disperazione nel Donbass.
Oggi l’Occidente è pervaso da una mortifera voglia di guerra. Oggi nessuno in Europa può parlare di pace, nessuno può lavorare per la pace ed il dialogo. Ogni tentativo di Pace viene violentemente impedito, ogni parola contraria alla guerra zittita.
La nostra Associazione, grazie ai moltissimi italiani che la sostengono, prosegue sulla strada del dialogo, dell’aiuto disinteressato e fraterno, nell’amicizia con i popoli russo ed ucraino ai quali i governi occidentali “democratici”, fra cui il nostro, hanno violentemente stroncato la pacifica e fraterna convivenza di secoli.
“Si svuotino gli arsenali si riempiano i granai” (Sandro Pertini).
È ora che i bambini del Donbass, dell’Ucraina, di Russia possano crescere in pace.
È ora che i governi occidentali tornino a governare per i loro cittadini, non per l’industria delle armi, non per le organizzazioni della guerra.
È tempo di gridare la Pace!