Aiutateci a Salvare i Bambini ODV

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DUE BAMBINE, UN’UNICA TRAGEDIA

Nella complessità e difficoltà degli eventi delle ultime settimane, riusciamo a rimanere in contatto con le famiglie dei bambini aiutati. E soprattutto riusciamo ad aiutarli ancora.  

 

KSJUSHA

 

Ieri la mamma ci ha scritto dandoci le ultime notizie di Ksjusha e della sorella Sofija

 

“Finora non posso vantare alcun miglioramento nella salute di Ksjusha, il suo occhio non si apre – fa male, non può guardare la luce. Oggi i medici hanno provato a mettere una lente a contatto terapeutica – non ha funzionato. Il suo occhio è chiuso, dolorante, e rifiuta la lente. Proveranno di nuovo più avanti. Continua il trattamento con gocce e gel.

 

Reggiamo psicologicamente. Ksjusha ha iniziato a sorridere. Sta ricominciando a disegnare.

 

Le ferite di Sofija sono guarite ed i punti sono stati rimossi. Ma da allora è molto spaventata, non dorme bene la notte, non riesce a dormire una notte intera. Ho parlato con lei ed ha accettato di iniziare ad incontrare uno psicologo.

 

Grazie mille per non averci abbandonato! Il vostro sostegno è molto importante per la nostra famiglia. Sono molto preoccupata per le bambine”.

 

 

 

ILONA

 

Anche la mamma di Ilona ieri ci ha scritto.

 

Abbiamo inviato alcune volte un aiuto finanziario alla madre per Ilona e la sorella. Ieri abbiamo spedito qualche centinaio di cateteri  che per Ilona sono la vita. Continuiamo a d essere vicino a lei e a tutti i bambini che possiamo in questa situazione particolarmente drammatica

 

“Ilona si sente bene ma ha bisogno di un controllo medico. Sto cercando un traduttore per i documenti di Ilona dal serbo al polacco. Ha bisogno di aiuto per la sua disabilità. Non abbiamo ancora ricevuto alcun aiuto promesso. Abbiamo ricevuto solo 500 zloty per le bambine e 300 per un aiuto una tantum. Finora non abbiamo ricevuto nulla. Probabilmente perché ci sono molte persone e non possono aiutare tutti. Appena avremo i documenti andremo da un medico della città dove siamo. Poi andremo in un ospedale. Grazie mille per il vostro aiuto! Grazie a Dio, siete i nostri salvatori”.