Un caseggiato di una piccola cittadina del Donbass. Un gruppo di mamme e di papà che prendono carta e penna e ci scrivono un mese fa. Trentatré famiglie:
“Noi, abitanti delle case di via S. 2, 4 e O. 90 vi chiediamo di aiutarci ad installare un parco giochi nel cortile del nostro caseggiato per i nostri bambini.
Attualmente in cortile non è possibile far giocare i bambini, non c’è nulla per loro. Ci siamo ripetutamente rivolti con un appello collettivo all’amministrazione comunale ma non abbiamo ricevuto risposta. L’estate sta arrivando ed i nostri figli non hanno un posto dove trascorrere il loro tempo libero. Nel cortile non c’è nulla per far giocare i bambini”.
Oleg, un dei nostri coordinatori ci ha inviato l’appello delle famiglie. Il nostro Direttivo ha deliberato il suo finanziamento qualche settimana fa e dopo aver inviato la somma necessaria oggi questo spazio attrezzato grazie, al lavoro volontario dei papà, è diventato finalmente utilizzabile.
Gioia dei bambini, delle mamme e nostra.
Abbiamo ridato la fanciullezza, le estati di giochi e giornate all’aperto ai bambini di questo gruppo di case nel Donbass in guerra.
Ancora una volta abbiamo donato la vita. La gioia ritrovata, fatto rinascere la fanciullezza uccisa dalla guerra.
La Bella Italia che opera, censurata dal mainstream, per il bene della gente di Ucraina, del Donbass e di Russia.
Che non invia armi “democratiche” ma solidarietà che rinforza l’amicizia, la fratellanza, la solidarietà umana.