Beslan, per noi una parola che rappresenta una delle pagine più importanti della nostra storia.
No, nessun dolore al mondo è più forte di questo
Beslan, la patria delle lacrime di tutte le madri del mondo.
Non c’è nella lingua italiana, nella lingua russa, nella lingua osseta ed in ogni altra lingua del mondo un termine che possa tradurre in un suono questo immenso, orrendo dolore. Dolore collettivo, dolore di un popolo intero, di una intera nazione. Un dolore che toglie il respiro ed annienta. Beslan è il cuore ferito dell’Umanità
20 anni da quei giorni di settembre del 2004. La nostra Associazione con una sua delegazione non poteva mancare alle manifestazioni di lutto e ricordo.
Noi, unica Associazione in Italia intervenuta nei primissimi giorni della tragedia ospitando il Italia per 7 settimane 63 ostaggi della scuola n 1 di Beslan (33 bambini e 30 adulti) sostenendoli con aiuto medico, psicologico, momenti di svago e portandoli in visita ad alcune città italiane, fra cui Venezia e Roma.
Dal 2005 al 2009, con un gruppo di Psicologhe dell’università di Padova ha sviluppato a Beslan un intervento di aiuto psicologico alla popolazione colpita dal terrorismo terminato con la distribuzione di un migliaio di DVD interattivi per la gestione del DPTS (Sindrome post traumatica da stress). Dal 2010 l’Associazione ha continuato ad aiutare le vittime della tragedia con aiuti finanziari che hanno aiutato i bambini che necessitavano di ulteriori cure in Russia ed all’estero.
1 settembre, prima giornata del lutto e del ricordo nell’area monumentale della scuola n 1 di Beslan abbiamo deposto una corona nella palestra e un nostro stendardo con le parole “Il nostro cuore è a Beslan ogni giorno dell’anno. Vi saremo vicini per sempre” a suggello del rapporto con la città e le vittime della strage del terrorismo internazionale
Abbiamo ritrovato molti dei “nostri bambini” ospitati in Italia vent’anni fa ed aiutati, assieme a tutti gli altri, con il nostro progetto di sostegno psicologico.
Elina che vive a Mosca e si è laureata in giurisprudenza, Georgij che senza volerlo rimarrà nella storia grazie al monumento “Grido di Beslan” posto a San Marino, una copia del quale inaugurata oggi di fronte alla tristemente famosa palestra, Kambolat che come Georgij è diventato medico rianimatore in una importante istituzione medica di Mosca, Elena e Zalina, sorelle, entrambe ostaggio che oggi vivono con le loro famiglie e hanno avuto entrambe due bambini.
Nel dramma, nella tragedia è importante aver avuto un ruolo, seppur minimo, di vero aiuto umano. Beslan va ricordata così, con i suoi “bambini” che, grazie alla solidarietà umana, hanno potuto riprendere il corso della vita positivamente. Va ricordata anche con i suoi bambini che non ci sono più per rendere giustizia a loro e a chi, allora ed oggi, innanzitutto le forze speciali russe e chi si adoperò a tutti i livelli, ha operato per salvarli
La prima giornata inoltre ha visto la partecipazione del Presidente dell’Associazione alla Conferenza stampa delle Madri di Beslan con un intervento che pubblichiamo a parte nella sua redazione in italiano.
Il secondo giorno siamo stati partecipi ai vari momenti di incontro nell’area monumentale della palestra della Scuola n. 1 e del Museo e Centro culturale internazionale per la prevenzione del terrorismo «Beslan. Scuola n. 1», ormai quasi interamente ultimato. Infine la presenza al immenso Concerto-Requiem nella piazza della Libertà di Vladikavkaz.
La terza giornata ha chiuso i giorni del lutto e del ricordo. Come tutti gli anni le lacrime sono fiumi di dolore. La nostra Associazione ha ricevuto un immenso riconoscimento: il nostro presidente è stato invitato dal Sindaco della città a suonare la campana della scuola (è proprio la campana di “quella” scuola salvata dal disastro), suono con il quale si sono aperte le celebrazioni dell’ultima giornata. Il Minuto di silenzio, il volo dei 334 palloncini, la processione fino alla Città degli Angeli, dove sono sepolte 269 vittime delle 335 della strage.
Il Concerto nel piazzale della Scuola n 1 termina il 20mo anniversario.
Domani, come ci dicono tutti gli amici di Beslan, la vita prosegue normalmente, nella speranza e normalità.
Lo dimostra Zalina che ci saluta con un enorme pancione, fra due settimane partorirà un bambino …
Gli impegni proseguono con la partecipazione alla Giornata della Conoscenza, l’apertura del nuovo Anno scolastico alla Nuova Scuola n. 1 costruita nel 2005 a tempo di record per ospitare gli alunni della Scuola distrutta dal terrorismo Beslan l’unica città russa dove la scuola non inizia il 1 settembre …
Una vera festa. Soprattutto per i bambini di 1 elementare che hanno ricevuto il “testimone” da quelli dell’11 classe che quest’anno affrontano l’esame finale.
La scuola, intitolata agli eroi dei corpi speciali morti nella liberazione degli ostaggi, ospita 1200 ragazzi e è stata premiata come la migliore scuola della Repubblica dell’Ossezia del Nord-Alania.
Ogni anno la scuola si aggiudica numerosi premi delle Olimpiadi panrusse delle varie materie e dei concorsi fra scuole e quest’anno ben 14 ragazzi sono usciti con massimo dei voti e studieranno gratuitamente nelle migliori università russe.
L’incontro con la Preside, anche lei ex ostaggio con il figlio nel 2004 dove ha ricordato l’attività delle Psicologhe per il nostro progetto di sostegno psicologico. Una fotografia ha suggellato l’incontro
Una visita al museo della Scuola dove il gruppo di bambine di Oremburg, ospiti della scuola, che hanno portato i balli tradizionali russi ci hanno chiesto una fotografia.
Alla fine incontro con il capo della formazione municipale dell’insediamento urbano di Beslan, Vadim Tatarov ed il capo dell’amministrazione cittadina Chariton Tatrov che hanno ringraziato la nostra Associazione per il ventennale aiuto prestato alla città e all’Ossezia ed espresso parole sincere di amicizia e pace nei confronti del popolo italiano che primo ha portato aiuto.
La serata si è conсlusa con il commiato alle Madri di Beslan nostre partner.
Sulla strada del ritorno, a Mosca, un fiore deposto al Monumento ai Bambini di Beslan della capitale
Ora siamo ritornati. Ci attende la volontà di chiedere l’adesione dei Comuni italiani al Memorandum di condanna del terrorismo siglato a Beslan fra il Comune della cittadina osseta ed il Comune di Gradara, nella speranza che si riesca a capire la necessità nel mondo di unirsi sui temi della Pace e della lotta al terrore, superando ogni speculazione politica e la propaganda
Beslan non deve essere dimenticata.
Beslan deve continuare, per i Giusti del mondo, a rappresentare il dolore più profondo dell’umanità ferita, dolente, incapace a vivere in pace e a insegnare a non usare l’assassinio di un popolo e dei suoi bambini per finalità politiche.
Grazie Beslan Vi amiamo oggi come vi abbiamo amati vent’anni fa. Siamo con Voi oggi come vent’anni fa. Allo stesso modo. Grazie di averci insegnato tanto. Grazie di averci regalato questi giorni della mestizia e del dolore, giorni che siamo riusciti, insieme a Voi, a fondere con la gioia dell’amore.
La nostra Associazione deciderà a breve come mantenere viva la memoria di Beslan in Italia