A Beslan quest’anno i tre giorni del Lutto e del Dolore sono terminati con il Concerto Requiem nel cortile del Memoriale della Scuola n.1
Sono state lette queste quattro lettere immaginarie scritte dai bambini o ai bambini vittime del terrorismo internazionale
Bambini che non erano destinati a uscire dall’inferno
La tragedia ha influenzato per sempre la vita dell’intera città, della Repubblica dell’Ossezia del Nord- Alania e della Russia intera.
Ed anche la nostra
#NondimenticareBeslan
A questo link, per chi fosse interessato, può assistere al Concerto
https://iryston.tv/teleproject_release/kontsert-rekviem-vo-dvore-shkoly-1-beslana
Lettera n. 1
Figlia, Tesoro sono passati 20 anni, ma posso immaginarti adulta.
Molto bella, intelligente, responsabile, onesta e pulita.
Immagino che con le ragazze della tua età vi incontriate con famiglie, crescete i vostri bambini insieme. Dopotutto, vi volevate così tanto bene ed eravate così brave ad essere amiche.
Incontro spesso i ragazzi della tua classe che si ricordano di te e ti amano come allora.
Ora lavoro nella Città degli Angeli, io e la zia Olja stiamo provando molto a mantenere viva la memoria di te. Dopotutto sei così cara che intorno a te è sempre stato bello, caldo ed accogliente !
Figlia, sai cosa mi sono ricordata? Quando hai visto i miei primi capelli grigi, sei rimasta così sconvolta che hai detto: Beh, mamma, tingiteli, non sei una vecchia.
Ora sono completamente grigia. Ma l’altro giorno sono andata a tingermi i capelli perché so che mi chiederesti di farlo. Perché mi vuoi bene.
Grazie figlia mia, grazie perchè il ricordo di te mi dà la forza di continuare a vivere!
Lettera n. 2
Ciao Nonno,
ascolta, di recente abbiamo ricordato la storia su di te. Ho sempre pensato che tu fossi la persona principale nel Paese. Perché quando io e te camminavamo per strada e ti tenevo stretta la mano, ogni persona che incontravamo a Beslan ti salutava.
Poi ho capito che sei davvero la persona più importante del paese.
Perché sei un insegnante!
A volte penso che tutta Beslan abbia imparato da te o dai tuoi studenti.
Sono molto orgoglioso quando mi dicono: “Oh, ma sapete di chi è questa nipote! …”
Poi, in quei giorni spaventosi, potevi andartene, ma hai detto che era una scuola che stavi costruendo con le tue mani. E a questi bambini hai insegnato lezioni di coraggio. Per questo sarai al loro fianco in questa scuola in modo che non accada …
Ma purtroppo è successo.
Ora tu non sei con noi, ma il ricordo di te e l’orgoglio di te sono sempre vivi. Quest’anno hai … un pronipote. Gli racconterò sicuramente … di te e di tutti i nostri insegnanti …
Lettera n. 3
Al’bina Viktorovna,
ho davvero bisogno di parlarVi.
Voglio … No … devo dirVi che lei era la migliore insegnante!
Vi abbiamo amato, amato il Vostro rigore ed il Vostro essere esigente.
Onestamente, Vi siete chiesta come avete gestito i Vostri studenti per non dire altro. E Voi ce l’avete fatta! A molti dei ragazzi non raggiungevate nemmeno la loro spalla, ma allo stesso tempo Vi abbiamo sempre guardato dal basso all’alto. E probabilmente Voi sapete che, alle nostre spalle, Vi chiamavamo Albinushka.
Al’bina Viktorovna, avete avuto un ottima cattedra di lingua e letteratura russa. Ma la lezione più importante della Vostra vita l’avete data nella palestra. E questa non è stata una lezione di letteratura. E’ stata una lezione di coraggio !!
Quando, senza paura e senza esitazione, avete abbracciato il Vostro scolaro Zaur Dudiev, anche il terrorista ha rimosso la canna della mitragliatrice, sorpreso dal Vostro Atto.
Ricordo il 1° settembre, ricordo Voi. Siete arrivata a scuola, così bella, così giovane, così fragile e siete andata nell’eternità forte, coraggiosa e fedele. Fedele al Vostro dovere di insegnante e di essere umano!
Al’bina Viktorovna, è difficile crederci, ma sono passati 20 anni!
Oggi siamo più vecchi di Voi. Quasi tutti hanno famiglia, bambini. Purtroppo non avete avuto il tempo di iniziare ad avere una famiglia, ma eravamo e siamo ancora i Vostri bambini.
La Vostra classe 7ma “A”
Arrivederci Al’bina Viktorovna. Grazie di tutto!
Lettera n. 4
Ciao!
pensavo di parlarti più tardi , ma no … te lo dico ora.
In questi giorni parliamo molto di te, ricordiamo molte cose, le più diverse …
E piangiamo e ridiamo e non sorprende che tutti noi in questi giorni ti sentiamo vicino !
È una sensazione straordinaria!
Non lo cambierei per nulla la mondo ……..
E sai … ho molta paura di perderla ……..
Tutti sanno che le lezioni più importanti sono le lezioni della vita, che non riceviamo a scuola, al banco. Uhm, amara ironia: invece abbiamo imparato tutto proprio a scuola.
Sono passati 20 anni, siamo maturati.
Oggi, siamo quelli su cui le nostre mamma possono appoggiarsi. Le nostre e le vostre mamme.
Oggi siamo noi quelli che devono proteggere i bambini.
Oggi siamo noi quelli che possono e devono parlare di te !!!
Tra noi ci sono molti insegnanti, medici, soccorritori della Protezione civile, vigili del fuoco. I nostri ragazzi servono nell’esercito, difendono la Patria.
Fra noi ci sono anche campioni olimpici. Siamo diversi fra noi.
Ma abbiamo tutti un passato comune .
Abbiamo tutti preso il terribile colpo del destino comune!
Sai come ci sentiamo?
Ci sentiamo che noi eravamo mille qui e che abbiamo un intero cielo di amici
A proposito, nessuno ti ha sostituito in cortile.
Un leader come te, non lo avremo più!!
Ti amo fratello .
Come prima – insieme – per sempre.