La famiglia di Volodija ha ricevuto la somma che i nostri donatori hanno donato per il bambino mutilato da un bombardamento ucraino della loro casa di Donezk qualche settimana fa.  

 

Una lettera di ringraziamento ci è arrivata. Parole semplici che esprimono, con pudore, tutta le riconoscenza di una madre sconvolta dalla disgrazia capitata al figlio dodicenne.

 

«Esprimo il ringraziamento da parte della mia famiglia per l’aiuto ricevuto nella raccolta di risorse finanziarie! Ora io e mio figlio ci stiamo preparando per andare al Centro di riabilitazione nella regione di Mosca. Volodija sta cercando di rimanere positivo e di mantenere la speranza in un futuro migliore!»

 

Ora il bambino attende un periodo fatto di ospedali, riabilitazione, sofferenza, protesi, costi come centinaia di altri suoi coetanei dal 2014 od oggi.

 

Anche a Volodija siamo riusciti a trasmettere un aiuto concreto ed una solidarietà umana molto importante. Perché l’Italia non è solo obbedienza cieca ai diktat d’oltreoceano. Non è solo “armi fino all’ultimo ucraino”.

 

E’ volontà di non spezzare un rapporto positivo e secolare con il Mondo russo, è aiuto ai bambini del Donbass e dell’Ucraina che soffrono altrettanto le decisioni inumane dei “potenti”

 

Ci permettiamo di fare una domanda, anche se retorica, alla quale vorremmo una risposta: Chi pagherà per le lacrime di questa madre del Donbass ? Chi pagherà per la vita spezzata di Volodija ?

 

Non serve sapere il russo per capire quello che Volodija e sua madre dicono …