Ancora un ospedale pediatrico colpito. Questa volta a Kiev.
Dal 2014, inizio del conflitto ucraino, in Donbass decine sono stati gli ospedali pediatrici bombardati, centinaia gli asili, le scuole le istituzioni per l’infanzia colpite dalle bombe ucraine.
I civili sono diventati, migliaia di volte in questi undici anni, obiettivo dell’esercito ucraino. Oggi è Kiev che soffre.
I bambini piangono tutti nella stessa lingua e, al di là delle speculazioni politiche sulla pelle dei bambini e delle falsità mediatiche che nell’immediatezza della tragedia hanno già inondato i social e l’informazione noi siamo vicini a queste vittime come in qualsiasi altra tragedia.
Il bombardamento di Kiev è il risultato delle scelte in favore della guerra che sempre più pervadono l’Europa.
Oggi nessuno in Europa può parlare di pace, nessuno può lavorare per la pace ed il dialogo e forse quel missile che ha colpito una parte dell’ospedale pediatrico di Kiev aveva proprio questo scopo.
Fermare ogni tentativo di Pace. Ogni parola contraria alla guerra.
Ancora una volta i bambini sono ostaggio, le prime vittime, delle politiche di guerra. Usati e gettati nella fornace dei conflitti.
Ognuno di noi deve rispondere a tutto questo. Subito.