Nina J. è la bambina ucraina che i suoi genitori, per salvarle la vita, a fine novembre l’avevano trasportata da Char’kov a Roma in autoambulanza con un lunghissimo viaggio della speranza. La bambina, grazie ai medici del Bambino Gesù di Roma, ora sta bene e verrà operata quando si sarà ripresa appieno.
Il suo caso ci era stato segnalato con una mail proprio dalla mamma e per la bambina avevamo subito iniziato una raccolta donazioni per raggiungere la somma necessaria al primo ricovero romano: 10mila Euro.
Pochi giorni dopo l’inizio della raccolta un’associazione russa si è impegnata a pagare questa somma e per tale motivo avevamo cessato la richiesta di donazioni che avevano raggiunto, in pochi giorni, i 4.864 Euro.
Ma oltre alle cure ospedaliere della figlia, in attesa dell’operazione, i suoi genitori devono vivere a Roma senza alcun introito e senza nessuna amicizia.
Ed ecco che, dopo averli contattati per inviare loro la somma raccolta, la famiglia che ormai segue le nostre attività ci ha chiesto di devolvere una parte della somma a Kira K.!
L’umanità di chi soffre non ha confini e non si presta ai giochi della politica.
Ucraina e Russia sono due popoli fratelli, uniti nei millenni dalle vicende spesso drammatiche della loro storia comune, fraterna.
Gente comune russa che aiuta una bambina ucraina ed una mamma, semplicemente una mamma ucraina, aiuta un’altra mamma russa. Senza ascoltare la propaganda che da anni opera per dividere, per frantumare, per sopraffare.
Altro non serve. L’umanità vince.