Oggi nei paesi di tradizione ortodossa è Pasqua, ma in Donbass non è una Pasqua di Pace, ma di sangue.
Questa notte a Donetsk la Pasqua si è celebrata amaramente. Alle 3.30 circa, mentre si stava celebrando la divina liturgia pasquale nella Cattedrale della Trasfigurazione, le forze armate ucraine hanno bombardato la zona. Un donna incinta è morta, un sacerdote ha riportato gravi ferite ed altri civili sono stati colpiti più o meno gravemente,
La nostra Associazione, in questo quadro che ogni giorno assume caratteri sempre più tragici e drammatici, continua a sostenere i bambini e la popolazione civile.
Anche per la Pasqua di quest’anno – da Donezk a Gorlovka, da Charzyzsk a Debal’cevo – circa 200 bambini orfani di guerra, di famiglie monogenitoriali, povere ed in difficoltà hanno ricevuto aiuti umanitari ed un “Kulich” il dolce della Pasqua russa ed ucraina.
Un tenue filo di luce nelle tenebre della guerra fratricida che imperversa.
Diamo la parola al grande poeta Bertolt Brecht sperando che, presto, molto presto, non vi sia più bisogno di noi in Donbass.
I BAMBINI GIOCANO ALLA GUERRA (Bertolt Brecht)
I bambini giocano alla guerra.
È raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
È la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura